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Stop temporaneo in tutta Italia alla vaccinazione con AstraZenexa. In un comunicato l’AIFA, l'agenzia italiana del farmaco comunica la decisione di "estendere in via del tutto precauzionale e temporanea, in attesa dei pronunciamenti dell’EMA", previsti per giovedì 19 marzo, "il divieto di utilizzo del vaccino AstraZeneca Covid19 su tutto il territorio nazionale. Tale decisione è stata assunta in linea con analoghi provvedimenti adottati da altri Paesi europei".

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Costrette a usare ferie, permessi e aspettativa. E poi? Il nuovo DPCM 2 marzo 2021 non ha previsto alcuna forma di tutela.

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Fare presto, accelerare con la campagna vaccinale anticovid: questa sembra essere per ora l'unica luce in fondo al tunnel della pandemia. Le somministrazioni di oltre 1.3 milioni di dosi arrivate nel nostro Paese sono iniziate il 31 dicembre dopo che l’Ema, l’autorità regolatoria europea, ha dato il via libera il 21 dicembre al vaccino Comirnaty di Pfizer-BioNTech. Al 18 gennaio sono state fatte circa 1.1 milioni di vaccinazioni al ritmo di 54mila al giorno. Ma questa settimana ci sarà una frenata generale: l'azienda produttrice ha infatti comunicato che oggi consegnerà all'Italia 165mila dosi in meno rispetto al previsto (-29%). In Lombardia mancheranno all'appello 25.740 dosi.  

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo contributo che efficemente sintetizza gli ultimi decenni di storia della sanità pubblica lombarda e nazionale, vissuti in prima persona dall'autore. Si tratta dell'intervento di Vittorio Carreri - coordinatore del Movimento per la difesa e il miglioramento del Servizio sanitario nazionale - alla tavola rotonda "Le fragilità del Sistema Sanitario lombardo" del 28 gennaio promossa da Fondazione Ambrosianeum. 

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In Lombardia i medici di famiglia saranno in prima linea nella campagna vaccinale contro il Covid, somministrando, entro fine ottobre, quasi un quarto delle dosi previste dalla Regione. Questo almeno il cronoprogramma previsto dall'accordo tra la Lombardia e le principali organizzazioni sindacali dei medici di medicina generale (Fimmg e Snami). Intanto la Regioned  è in grave affanno e resta all'ultimo posto in Italia per quota di dosi somministrate: il 30,8% contro il 75,2% della Campania (dati al 9 gennaio).