Il virologo Fabrizio Pregliasco: "Cosa sappiamo di Sars-Cov-2 e cosa manca per batterlo"
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A tre mesi dal "caso 1” – il trentottenne di Codogno guarito dopo un lungo periodo in terapia intensiva - sono ancora tanti gli interrogativi sul nuovo virus in circolazione. Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli Studi di Milano, oltre che direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi di Milano e nuovo coordinatore scientifico del Pio Albergo Trivulzio, ci aiuta a fare il punto tra incertezze e nuove speranze (si veda la videointervista di Temasalute).
Modello Veneto. Sandro Cinquetti (direttore Igiene pubblica di Treviso): così lottiamo contro Covid-19
“Quali persone ha incontrato negli ultimi giorni?” “Con chi vive?”. Sono queste le due domande fondamentali che permettono di ricostruire la catena epidemiologica e far scattare le due principali misure di contenimento dell’epidemia: isolamento stretto per i malati di Covid-19; quarantena per i contatti, in primis familiari e amici. “L’isolamento è l’elemento chiave per consentire di ridurre l’epidemia” - spiega Sandro Cinquetti, direttore del Servizio Igiene e Sanità pubblica (SISP) che fa parte del Dipartimento di Prevenzione dell’ULSS 2 Treviso, un bacino di utenza di 1 milione di abitanti.
Covid 19, Motore Sanità mette esperti a confronto: malattia in 3 fasi, ecco i farmaci utilizzati
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Contro un nemico sconosciuto le armi si affinano strada facendo. Fino ad appena un mese fa, tutto ciò che riguarda le terapie per COVID 19 veniva appreso sul campo. Giorno dopo giorno. Per il mondo scientifico, l’esperienza cinese e poi quella italiana, con i contribuiti delle prime autopsie, sono state un laboratorio di sperimentazione sulle possibilità di cure efficaci. A fare il punto sulla situazione i medici riuniti il 29 aprile in conferenza virtuale da Motore sanità (www.motoresanita.it).
La testimonianza. Fiorenzo Corti: “Io, medico di famiglia vi racconto i miei 40 giorni di malattia”
“Il 29 febbraio ho iniziato ad accusare stanchezza e dolori, il 4 marzo ho sentito per la prima volta quello che chiamo il “sapore del virus”: cominciavo a non distinguere il gusto dei cibi, mangiare cioccolata o un’aringa era la stessa cosa... si tratta di un disturbo definito ageusia. Il giorno dopo è arrivata la febbre insieme alla mancanza di fiato, non riuscivo più neanche a fare un piano di scale a piedi. Ho pensato: ci siamo”.
Comincia così il racconto di Fiorenzo Corti, medico di famiglia a Masate, in provincia di Milano e vicesegretario della Federazione Italiana Medicina Generale (Fimmg). Anche Corti si è ammalato di Covid, ma la sua esperienza – a differenza di molti altri suoi colleghi – è stata a lieto fine.