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A fronte di 86 nuovi casi per 100mila abitanti e 180 casi per 100mila abitanti dopo i 75 anni (secondo la Lega Italiana Contro l’Epilessia, Lice), in Italia si registrano notevoli difficoltà non solo nell’accesso ai farmaci antiepilettici (FAE), ma anche nella loro prescrizione e dispensazione. 

In Calabria, Liguria, Sardegna, Toscana ed Emilia Romagna, per esempio, si segnalano carenze di FAE perché non presenti nel Prontuario Terapeutico Ospedaliero (PTO). Responsabile è la regolamentazione sanitaria che si presenta differente nelle Regioni del nostro Paese: Piemonte, Toscana ed Emilia Romagna risultano le uniche tre Regioni italiane ad avere un Piano Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) dedicato alla patologia, mentre Emilia Romagna, Toscana e Lombardia sono le sole Regioni ad avere proprie Linee Guida Terapeutiche dell’epilessia. Il tema è stato affrontato nell'evento Dati epidemiologici e criticità nella presa in carico della persona con epilessia” promosso da Motore Sanità e svoltosi a Roma, presso l’Hotel Nazionale.

“Le persone con epilessia sono portatori di uno stigma perché la crisi epilettica, già discriminata dalla storia, comporta una difficoltà nella gestione e una non comprensione da parte della società”, ha dichiarato Claudio Zanon, direttore scientifico di Motore Sanità.  Da qui la volontà di mantenere alta l’attenzione di Istituzioni, clinici e media da parte di Motore Sanità, da sempre attenta alle malattie neurologiche.

Ecco allora la “chiamata all’azione” da parte dei massimi esperti intervenuti nel corso dell’evento: