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In Lombardia non va tutto bene, dobbiamo migliorare. Lo ha detto oggi, 31 marzo, il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario nazionale per l'emergenza coronavirus, incontrando la stampa a Milano. Una giornata intensa, nella quale il generale degli alpini, insieme al nuovo capo dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, ha voluto verificare la situazione vaccinale nella regione più popolosa, che registra il 28% dei decessi rilevati in Italia.  

“Abbiamo potuto vedere tre hub per le vaccinazioni – ha spiegato il generale Figliuolo -:  prima quello di Malpensa Fiere, nella zona di Varese, quindi il drive through di Trenno, gestito dalla Difesa, in cui i vaccini vengono somministrati in auto, e infine l'hub di Fiera Milano. Qui abbiamo potuto visitare anche la parte ospedaliera e avere un pensiero per chi in questo momento sta soffrendo: molte persone sono ancora in terapia intensiva, lo dobbiamo ricordare. Non mi stancherò mai di ringraziare tutte le donne e gli uomini della sanità che si stanno prodigando per salvare i nostri concittadini".

In Lombardia "va tutto bene? No, dobbiamo migliorare", ha detto Figliuolo, spiegando che "l’essenza del piano vaccinale è nella verifica degli scostamenti, bisogna verificare se ciò che si è pensato è in linea con quello che si deve fare sul terreno. Il dottor Bertolaso oggi ci ha detto: abbiamo una Ferrari, ha avuto le ruote sgonfie. E io dico, magari non è arrivata la giusta benzina".

"Le idee però ci sono, ho visto un nuovo piano coerente con il piano nazionale. Da domani - ha annunciato il commissario - la Lombardia verrà inserita nei sistemi informativi della struttura commissariale di Poste, e ritengo che gradualmente ma in maniera veloce si risolveranno tutte quelle problematiche che ci sono state, causate da una criticità dei sistemi informativi".

Questo è il momento in cui l’Italia deve trovare ciò che unisce, ciò che è buono. "Le cose che non vanno ci sono, le facciamo notare e si mettono a posto, insieme", ha concluso il generale Figliuolo. 

Con lui anche Fabrizio Curcio, il capo dipartimento della protezione civile, che ha ricordato l'obiettivo comune: vaccinare, vaccinare, vaccinare. La Lombardia, ha ricordato Curcio, è la regione che ha un sesto dei cittadini italiani, quindi nell’ambito dei 500mila al giorno che intendiamo vaccinare al giorno ha un ruolo importantissimo: se non raggiungiamo l'obiettivo in Lombardia non ci riesce, evidentemente anche i 500mila vaccinati al giorno faticheranno ad essere raggiunti. Dal piano che abbiamo visto oggi questo messaggio è molto chiaro, noi saremo a supporto di questa attività perché Stato, il centro, e le Regioni, devono lavorare insieme per raggiungere obiettivo comune".

"Ci sono già richieste che sono state fatte per aumentare la performance tramite l’attivazione dei sindaci - ha sottolineato infine - e lavoreremo anche su questo per che è nostro obiettivo è obiettivo comune"

Letizia Moratti, assessore al Welfare e vicepresidente di Regione Lombardia annuncia un "nuovo piano massivo che presenteremo nei prossimi giorni, dunque non lo anticipo".
"Sono stati fatti degli errori, sì - ha ammesso poi Moratti - ma stiamo rimediando. Siamo a 1 milione e 750mila dosi somministrate, pari all’ 85% dei vaccini ricevuti, la vaccinazione degli over 80 terminerà l'11 aprile, inoltre stiamo progredendo con categorie universitarie e personale scolastico, quindi con vaccinazione disabili e assistenti".  "L'obiettivo del piano è arrivare a 140mila vaccinati al giorno nei centri massivi e 300mila in ospedali e aziende, medici di famiglia e farmacie". Numeri, obiettivi, annunci che presto verranno messi alla prova dei fatti dai lombardi, e non solo.  

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