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Mentre alcune Regioni ribadiscono il "no" all'obbligo del distanziamento sui mezzi di trasporto locali, la più grande comunità social di soli medici (il gruppo Facebook “Coronavirus, Sars-CoV-2 e Covid-19", che conta circa 100mila iscritti) ha voluto tastare il polso alla community scientifica con un sondaggio. E la stragrande maggioranza delle risposte (98,5%) indica una posizione chiara dei camici bianchi: il distanziamento fisico tra i passeggeri è una misura di sicurezza importante e va mantenuta, così come l’uso della mascherina.

"Volevamo raccogliere l'opinione più diffusa tra i colleghi, in particolare dopo l'ordinanza della Lombardia che il 31 luglio ha revocato l’obbligatorietà delle distanze sul trasporto locale”, spiega Davide Gori, 36 anni, ricercatore di Igiene e medicina preventiva all’Università di Bologna e uno dei moderatori del gruppo Facebook.
Due le “risposte” previste dal sondaggio:
1) “Credo sia bene garantire la sicurezza con il distanziamento, così come adottato nel resto d'Italia”, che ha raccolto 517 adesioni;
2) “Non credo sia importante” con appena 8 adesioni.
Il valore intrinseco del test non sta nella quantità di risposte volontarie, tengono a precisare i moderatori, ma nella netta ripartizione tra le due contrapposte vedute (98,5% versus 1,5%). Del resto, nel caso di una seconda ondata dell'epidemia, “saremo noi medici chirurghi a dover affrontare de visu i malati Covid-19, con un rischio professionale altissimo come il recente passato ci insegna”.
“A nostro avviso - dichiara Davide Gori - il livello di precauzioni non deve assolutamente abbassarsi in particolare in Lombardia, considerando che al 6 agosto, dei 249.204 casi Covid-19 positivi in Italia, ben 96.637, pari al 39% si registrano in questa regione”.

Governatori del "no" al distanziamento. Con l’ordinanza del 1 agosto del ministro della Salute, Roberto Speranza, si è tornati a ribadire l’assoluta importanza del distanziamento sui mezzi pubblici, con specifico riferimento alla decisione delle compagnie ferroviarie nei giorni scorsi di tornare a occupare, nel trasporto ad alta velocità e locale, il 100% dei posti a sedere sia sui treni che sui bus. “Non possiamo permetterci di abbassare il livello di attenzione e cautela”, aveva spiegato Speranza. Ma sia la Lombardia che altre Regioni (dalla Liguria a Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Piemonte, Emilia-Romagna e altre in ordine sparso) hanno espresso un parere diverso sostenendo che il rispetto di alcune norme igienico-sanitarie (come la misurazione della febbre e l’uso di igienizzanti e mascherine durante il viaggio) sarebbe sufficiente a evitare il contagio.
Quindi, Regione Lombardia ha promulgato una ordinanza regionale che sta permettendo sui treni locali l'occupazione del 100% dei posti a sedere e del 25% dei posti in piedi sui treni regionali. E oggi il governatore Attilio Fontana ha annunciato che il provvedimento resterà in vigore fino al 10 agosto, giorno in cui si terrà un ulteriore confronto tra i rappresentanti delle Regioni e il Governo. davide gori1
Perché è invece necessario garantire il distanziamento. "In attesa di sapere se e cosa accadrà all’ordinanza - afferma l’igienista ed epidemiologo Davide Gori - è necessario  ribadire alcuni punti finora sostenuti dall’evidenza scientifica. Innanzitutto, come è ormai noto, la trasmissione del virus SARS-CoV-2 avviene principalmente per via aerea, in particolare con il contagio diretto interumano attraverso le “goccioline” liquide di saliva (in termine tecnico droplet) che vengono normalmente emesse attraverso la fonazione, la tosse e gli starnuti”.
Gran parte della letteratura scientifica, spiega Gori, porta invece a escludere una via indiretta aerea (cosiddetta airborne), che prevederebbe un legame fra le particelle virali o il droplet e il particolato solido che si trova nell’aria a causa dell’inquinamento ambientale.*
Un altro aspetto da considerare è che all’interno della trasmissione con droplet si può suddividere tale “soluzione liquida” in due macrogruppi:
a) goccioline liquide di grandi dimensioni (superiori cioè ai 5 micrometri) che seguono movimenti ben determinati dalla dinamica dei fluidi;
b) goccioline di più piccole dimensioni (inferiori cioè ai 5 micrometri) e che venendo quasi aerosolizzate nell’ambiente possono persistere in aria anche per periodi più lunghi.
"La dispersione di entrambe queste specie di droplet in un ambiente - sottolinea il ricercatore - dipende principalmente dalla quantità di persone presenti nell’ambiente e da quanto queste stesse (che fino a prova contraria dobbiamo considerare come potenziali fonti di contagio) utilizzino correttamente i dispositivi di protezione individuale, in particolare le mascherine chirurgiche".**
Questa tipologia di mascherina non costituisce, tuttavia, un dispositivo a tenuta, e per tale motivo non si può escludere una dispersione, per quanto piccola, di goccioline contaminate attraverso, ad esempio, gli sfiatatoi laterali. La persistenza di queste stesse goccioline in un ambiente chiuso dipende anche dalle condizioni ambientali di contorno inclusa la temperatura e l’umidità relativa.***
All'aperto i rischi sono ridotti al minimo. "Il rischio di contagio viene minimizzato - spiega ancora Davide Gori - in un ambiente esterno, magari ben ventilato (anche se non esiste una condizione in cui il rischio sia pari a “0”), mentre in altri ambienti, nei quali sia difficile garantire un adeguato ricambio d’aria, il rischio di contagio è favorito da una persistenza di goccioline aerosolizzate, laddove sia presente una persona positiva al virus e parzialmente o totalmente asintomatica".
Tutte queste considerazioni dovrebbero essere correlate anche alla "sussistenza di condizioni termo-igrometriche necessarie alla sopravvivenza della gocciolina, ma anche a un quota sufficiente di particelle virali emesse (la cosiddetta carica virale) e a un tempo di esposizione fra gli individui che sia adeguato alla potenziale trasmissione del contagio".
È chiaro dunque che bisogna tener conto di numerosi fattori, e tuttavia la trasmissione attraverso goccioline molto piccole in ambienti confinati è stata ipotizzata dall'Organizzazione mondiale della Sanità. Ad oggi esistono numerosi casi analizzati in letteratura in cui gli ambienti confinati paiono avere giocato un ruolo chiave nel contagio.****
"Ecco perché - conclude Davide Gori - nei luoghi chiusi e per loro natura spesso affollati (come sono ad esempio i mezzi di trasporto pubblici) è necessario rispettare e applicare tutte le misure preventive possibili (distanziamento incluso) in un’ottica di “massima precauzione”".
L'importanza di utilizzare le mascherine. La mascherina rimane il presidio individuale e collettivo più efficace nella riduzione del contagio in quanto è una barriera fisica efficace per il droplet. A una condizione: che la mascherina venga indossata appropriatamente, facendo attenzione a coprire correttamente naso e bocca. "Oggi molte persone utilizzano le mascherine in maniera impropria: c’è chi lascia il naso scoperto, chi indossa la mascherina ogni tanto e addirittura se la abbassa quando parla con altri.. C’è anche chi, anziché indossarla, la porta come una bandana, una gorgera o un paragomito. È chiaro che tutti questi comportamenti ottengono una riduzione parziale o la totale perdita di efficacia dell’attività di prevenzione offerta da questo dispositivo: tali comportamenti inappropriati diventano rischiosi soprattutto negli spazi chiusi e potenzialmente affollati come i mezzi pubblici".

Lewis, D. Is the coronavirus airborne? Experts can’t agree (https://www.nature.com/articles/d41586-020-00974-w) (Retrieved 6 April 2020). Nature News 2020

** Lidia Morawska, Junji Cao Airborne Transmission of SARS-CoV-2: The World Should Face the Reality Environ Int. 2020 Apr 10;139:105730. doi: 10.1016/j.envint.2020.105730.

*** G Correia, L Rodrigues , M Gameiro da Silva, T Gonçalves . Airborne Route and Bad Use of Ventilation Systems as Non-Negligible Factors in SARS-CoV-2 Transmission Med Hypothesis 2020 Apr 25;141:109781. doi: 10.1016/j.mehy.2020.109781. Online ahead of print.

****  Fineberg, H.V. Rapid Expert Consultation on the Possibility of Bioaerosol Spread of SARS-CoV-2 for the COVID-19 Pandemic (April 1, 2020). in: The National Academies Press N.R.C., ed. Washington, DC: The National Academies Press, National Research Council 2020; 2020; https://wwwnc.cdc.gov/eid/article/26/8/20-1274_article

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