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Medicina e Scienza
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Con la variante delta rischio di infettarmi anche se sono vaccinato? Posso viaggiare?  Devo cambiare tipo di mascherina? Sono solo alcune domande che oggi interessano le tantissime persone che si sono immunizzate contro il Covid-19, alla luce della maggiore contagiosità delle nuove varianti in cicolazione, in primis la delta ormai dominante in vari Paesi del mondo.  

Ad oggi, secondo la John Hopkins University, oltre 4,78 miliardi di dosi di vaccino sono state somministrate nel mondo. In Italia sono 74.285.684 le vaccinazioni effettuate, quasi 36 milioni le persone a cui è stata somministrata anche la seconda dose, pari al 57,44 della popolazione.

I vaccini rimangono ampiamente protettivi nei confronti del Covid-19, specialmente contro il rischio di ammalarsi in forma grave, ma la comparsa di nuove varianti e le restrizioni imminenti nelle aree dove aumentano di più i contagi stanno destando confusione e preoccupazione in molte persone che già vaccinate.   

Del resto, la variante delta - che lo ricordiamo arriva dall'India, paese a bassissima percentuale di vaccinati - è molto più contagiosa di altre versioni conosciute del virus: un documento del CDC (Centers for Disease Control and Prevention) americano ha confermato recentemente che anche chi si è vaccinato può essere infettato ed essere portatore di alti livelli di coronavirus, ma bisogna tener presente che si tratta di casi rari: oggi sono soprattutto i non vaccinati ad essere infettati e a diffondere Sars-CoV-2.

Finché un gran numero di persone non sarà vaccinato, dunque, le persone immunizzate continueranno a essere esposte alle nuovi varianti, mentre l'alta circolazione virale contribuirà a determinare nuove mutazioni del virus, alcune delle quali più diffusive di altre. Il problema è di portata globale, considerando che in alcune aree del mondo la percentuale di persone vaccinate è ancora molto bassa: in India, culla della variante Delta, risulta vaccinato solo l'8,9% della popolazione, mentre in Paesi come  Kenya, Malawi, Congo, Vietnam la percentuale di immunizzati scende intorno all'1% e  in Cameroon, Tanzania, Guinea-Bissau, South Sudan la quota è inesistente: siamo tra 0,04 e 0,30 per cento. Una situazione così disomogenea, e l'alta circolazione del virus nei Paesi con scarso o bassissimo livello di immunizzazione rappresenta un gigantesco "incubatore" potenziale per le nuove varianti di Sars-CoV-2.  

Come devono comportarsi, dunque, i vaccinati con l’arrivo di queste varianti superinfettive? Il tema viene affrontato in un articolo del New York Times che riporta dieci domande comuni a molte persone immunizzate. Ecco le risposte degli esperti americani interpellati.  

Se sono vaccinato, perché devo preoccuparmi di delta?

"Nessun vaccino offre una protezione al 100%. Pensate agli anticorpi vaccinali come una parete progettata per proteggere una città di mare dalle violente ondate" afferma Erin Bromage, immunologa e professoressa di biologia all'Università del Massachusetts, Dartmouth . La maggio parte delle volte, il muro resiste alle onde, ma un uragano potrebbe essere abbastanza forte da permettere a un po 'd'acqua di passare. Rispetto alle forme precedenti del virus, Delta è come un uragano virale; è molto più infettivo e rappresenta una sfida più grande anche per un sistema immunitario vaccinato.

"Le vaccinazioni ti danno quella protezione extra che normalmente non avresti – spiega  Bromage -, ma quando ci troviamo accanto a una persona non vaccinata che ha un'alta carica virale, quel muro non sempre reggerà".

La buona notizia, secondo il New York Times,  è che la diffusione di vaccini negli Stati Uniti sta proteggendo le persone da gravi malattie, ospedalizzazione e morte. Più del 97% delle persone ricoverate in ospedale con Covid-19 non sono vaccinate. E nuovi dati di Singapore mostrano che anche quando i pazienti vaccinati sono ricoverati in ospedale con infezioni Delta, hanno molte meno probabilità di aver bisogno di ossigeno supplementare.

Vale la pena aggiungere che questi dati sono confermati anche in Italia: secondo l'ultimo report dell'Istituto superiore di Sanità, la maggior parte dei casi segnalati in Italia sono stati identificati negli ultimi 14 giorni in soggetti non vaccinati. Si stima un forte effetto di riduzione del rischio di infezione di SARS-Cov-2 nelle persone completamente vaccinate rispetto ai non vaccinati (85% per la diagnosi, 95% per l’ospedalizzazione, 97% per i ricoveri in terapia intensiva e 97% per i decessi).

Qual è il rischio reale di un'infezione dopo la vaccinazione?

Negli Stati Uniti, la Kaiser Family Foundation ha recentemente analizzato gran parte dei dati riportati a livello nazionale e ha scoperto che i nuovi contagi, ricoveri e decessi sono eventi estremamente rari tra coloro che sono completamente vaccinati contro covid-19. Il tasso di casi di contagio da variante delta segnalati tra coloro che sono completamente vaccinati è "ben al di sotto dell'1% in tutti gli stati dichiarante, che vanno dallo 0,01% nel Connecticut allo 0,29% in Alaska", secondo l'analisi Kaiser.

Tuttavia, molte infezioni probabilmente non vengono mai segnalate perché le persone che sono infette non hanno sintomi o hanno sintomi lievi che cessano prima ancora di pensare di sottoporsi al tampone.  

"Le infezioni sono piuttosto rare, ma non esistono dati certi - dichiara Asaf Bitton, direttore esecutivo di Ariadne Labs al Brigham and Women's Hospital e alla Harvard T.H. Chan School of Public Health di Boston -: molte persone che si sono ritrovate con un mal di gola per un paio di giorni potrebbero avere avuto il Covid e non lo sapremo mai... Ma non si tratta di un fallimento del vaccino".

Una cosa invece è certa: il rischio di un'infezione aumenta più si danno opportunità alla variante Delta di "sfidare" il muro di protezione conferito dal vaccino. Un esempio? In un assembramento è molto maggiore il rischio che una persona vaccinata ne incroci una infetta  portatrice di un'alta carica virale.

Quando dovrei indossare la mascherina?

Il CDC (Centers for Desease Control and Prevention) americano consiglia di indossare mascherine a chi vive in una zona arancione o rossa, che presenta più di 50 casi ogni 100mila abitanti, ossia un'incidenza che si rileva nell'80% delle contee degli Stati Uniti. Vale la pena di ricordare che in Italia, secondo l'ultimo report del Ministero della Salute, relativo al periodo 2-8 agosto, l'incidenza è salita a  73 casi su 100mila abitanti, con alcume regioni bel al di sopra della media come Sardegna, Toscana e Sicilia. In Lombardia l'incidenza (dati di oggi 18 agosto) è di 35 casi ogni 100mila abitanti, e solo due province, Mantova e Varese, superano la soglia dei 50 casi ogni 100mila abitanti.

Negli Stati Uniti, il numero di infezioni rimane relativamente basso in gran parte del Nordest e dell'Upper Midwest, mentre delta ha causato enormi picchi nei casi in Missouri, Arkansas, Louisiana e Florida.

"Suggerirei comunque di indossare una mascherina quando sei al chiuso con persone delle quali non conosci lo stato vaccinale,  specialmente se ti trovi a pochi metri da loro per un certo periodo di tempo, o se resti a lungo nella stanza", afferma J. Alex Huffman,  professore associato di chimica e biochimica all'Università di Denver. "Oggi non indosso una maschera al chiuso in tutte le situazioni, perché sono completamente vaccinato, ma indosso la maschera N95 (corrispondente alla nostra FFP2) ogni volta che vado negli spazi pubblici interni". 

Devo indossare un altro tipo di mascherina?

Anche gli esperti americani concordano sul fatto che sia meglio utilizzare mascherine N95 (le nostre FFP2 in base alla certificazione europea) al posto di quelle chirurgiche, soprattutto nelle situazioni più a rischio. Ad esempio se si deve viaggiare su un mezzo pubblico o per entrare in un negozio di alimentari affollato, specialmente nelle aree in cui i tassi di vaccinazione sono bassi e il numero di casi è elevato.

La massima protezione si ottiene con una mascherina medica di alta qualità come la N95 (certificazione americana) o una KN95 (certificazione cinese), maschere che corrispondono alle nostre FFP2 (certificazione europea). Ma anche la KF94 è una maschera medica di alta qualità realizzata in Corea, dove le contraffazioni sono meno probabili.

Se non si possiedono mascherine di queste tipologie, il consiglio è comunque un doppio mascheramento con una semplice mascherina chirurgica sotto una maschera di stoffa. Una maschera con una valvola di espirazione, invece, non dovrebbe mai essere indossata, poiché consente alle particelle virali di fuoriuscire e le maschere contraffatte possono avere valvole difettose che consentono ai germi di entrare.

Infine, la mascherina va scelta in base al tipo di situazione. Una protezione di stoffa può essere adeguata per un entrare in un minimarket vuoto, in una zona con alti tassi di vaccinazione.

Maschere con elastici intorno alla parte posteriore della testa sigillano più strettamente rispetto alle maschere con anelli per le orecchie.

La cosa più importante è assicurarsi che la maschera sia sigillata bene intorno ai bordi – sopra il ponte nasale, dalle guance e sotto il mento.

Qual è il rischio di uscire con i miei amici e familiari vaccinati?

Le persone vaccinate sono a rischio molto basso quando trascorrono del tempo, senza mascherina, con i loro amici e familiari vaccinati. "In questi casi, una protezione non è fondamentale", sostiene J. Alex Huffman, professore associato di chimica e biochimica all'Università di Denver. In alcune circostanze è bene invece adottare delle precauzioni. È raro che una persona vaccinata possa trasmettere il virus a un'altra persona vaccinata, ma è teoricamente possibile. Un amico vaccinato che frequenta bar affollati, concerti o assembramenti, rappresenta è rischio più alto di trasmissione rispetto a un altro che evita la folla e trascorre la maggior parte del suo tempo con persone vaccinate.

Con la diffusione della variante delta, è consigliabile la strategia "meglio all’aperto”, in  particolare per le famiglie con bambini non vaccinati o membri della famiglia ad alto rischio. Meglio incontrarsi fuori, in un cortile o in un parco, riducendo al minimo la permanenza in ambienti chiusi. Se ci trova al chiuso, è bene aprire le finestre per migliorare la ventilazione. Se qualcuno nel gruppo è ad altissimo rischio a causa dell'età o perché è immunodepresso, è ragionevole chiedere anche alle persone vaccinate di fare un test prima dell'incontro. Un semplice test rapido da fare a casa può anche essere offerto agli ospiti per essere sicuri che tutti siano senza Covid.

Posso ancora cenare al chiuso nei ristoranti?

Il rischio è sicuramente inferiore nelle comunità o nelle aree con alti tassi di vaccinazione e un'incidenza dei casi molto bassa. Un pasto al ristorante in una regione dove due terzi della popolazione è vaccinata, presenta meno rischi di un pasto al coperto in un’altra dove solo un terzo dei residenti è vaccinato. I genitori di bambini non vaccinati e le persone con sistema immunitario compromesso potrebbero ordinare del cibo da asporto o preferire una cena all'aperto come precauzione aggiuntiva.

È sicuro viaggiare? Dovrei evitare di abbassare la mascherina anche per bere? 

Gli aerei, in genere ben ventilati, non sono una delle principali fonti di contagio, ma è comunque meglio prendere precauzioni. Il rischio di trovarsi accanto a una persona infetta può essere più elevato nei terminal, nei ristoranti e nei bar dell'aeroporto. All'interno dell'aereo invece l'aria viene ricambiata all'incirca ogni due o tre minuti, una media più alta rispetto ai negozi di alimentari e ad altri spazi interni. Mentre le compagnie aeree richiedono ancora ai passeggeri di indossare maschere, le persone sono autorizzate a rimuoverle per bere acqua o mangiare.

Per evitare che l'aria circoli in tutta la cabina, i sistemi di ventilazione degli aerei prevedono che lo stesso flusso d'aria sia contenuto in poche file. Di conseguenza, un passeggero infetto rappresenta il rischio maggiore per coloro che siedono nelle immediate vicinanze. Il New York Times riporta una simulazione per vedere cosa succede quando qualcuno starnutisce su un aereo.

La maggior parte degli esperti cosiglia di usare una maschera medica di alta qualità, come un N95 o un KF94 (le nostre FFP2) quando si vola. In alternativa si consiglia il doppio mascheramento. Anche per chi è immunizzato è meglio indossare sempre la mascherina, anche se il rischio di rimuoverla per mangiare o bere durante un volo è basso. Il CDC consiglia alle persone non vaccinate, compresi i bambini, di evitare di volare.

Quanto sono sicuri autobus, metropolitane e treni per le persone vaccinate?

Negli Stati Uniti (come in italia) su autobus, treni e metropolitane è obbligatorio indossare una mascherina, che riduce notevolmente il rischio di contagio. Ancge se le persone vaccinate sono ben protette, il rischio di esposizione virale aumenta con la durata della corsa e in base all'affollamento del treno o del bus. Per molti l'uso dei mezzi pubblici è essenziale per andare al lavoro o a scuola: il consiglio è di indossare una mascherina N95 (la nostra FFP2) o una doppia maschera ben montata (sotto la sfoffa e sopra la chirurgica). Quando il trasporto pubblico è facoltativo, la decisione tenere conto dei tassi di vaccinazione locali e se il numero di casi è in aumento.

Posso abbracciare e visitare parenti più anziani? E i bambini non vaccinati?

Mentre è generalmente considerato sicuro per le persone vaccinate abbracciare e trascorrere del tempo insieme senza mascherina,  per i genitori di bambini non vaccinati ci sono diversi rischi da considerare, in particolare quando fanno visita ai parenti più anziani. Nelle comunità con un basso numero di casi e alti tassi di vaccinazione, è considerato sicuro per i bambini non vaccinati di una singola famiglia trascorrere del tempo con nonni vaccinati. Tuttavia, man mano che la variante Delta si diffonde e i bambini tornano a scuola, i rischi di contatto ravvicinato aumentano anche per le persone anziane o immunodepresse che sono più vulnerabili alle complicazioni del Covid-19, anche se vaccinate.

Quando le famiglie pianificano una visita a un parente ad alto rischio, è una buona idea ridurre al minimo altre esposizioni, evitando di cenare al ristorante o allenarsi in palestra nella settimana che precede la visita. Anche se il rischio che una persona vaccinata diffonda Covid-19 rimane basso, i nonni vaccinati dovrebbero limitare il tempo trascorso con bambini non vaccinati.

I test a domicilio rapidi sono una precauzione in più quando si visitano i nonni o un membro della famiglia immunodepresso. Meglio fare un test pochi giorni prima della visita e il giorno stesso. 

Come faccio a sapere se ho la variante delta?

Il CDC stima che la variante delta conti più dell'82% dei casi negli Stati Uniti, ed è ormai dominante anche in altri paesi. Alla fine di luglio l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che delta rappresenta il 75% o più dei casi in nazioni come Australia, Bangladesh, Botswana, Cina, Danimarca, India, Indonesia, Israele, Portogallo, Russia, Singapore, Sudafrica e Regno Unito. Quanto all'Italia, la variante delta nei giorni scorsi si è attestata intorno al 91% dei casi. 

Detto questo, i test covid standard non sono in grado di confermare se un'infezione è causata dalla variante delta o da un'altra variante del virus. Mentre i laboratori e le strutture sanitarie possono effettuare il sequenziamento genomico per identificare i livelli di diverse varianti in una comunità. È comunque necessario isolare la variante e consultare un medico se si hanno bassi livelli di ossigeno nel sangue, problemi di respirazione o altri sintomi preoccupanti. 

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