“Il 29 febbraio ho iniziato ad accusare stanchezza e dolori, il 4 marzo ho sentito per la prima volta quello che chiamo il “sapore del virus”: cominciavo a non distinguere il gusto dei cibi, mangiare cioccolata o un’aringa era la stessa cosa... si tratta di un disturbo definito ageusia. Il giorno dopo è arrivata la febbre insieme alla mancanza di fiato, non riuscivo più neanche a fare un piano di scale a piedi. Ho pensato: ci siamo”.
Comincia così il racconto di Fiorenzo Corti, medico di famiglia a Masate, in provincia di Milano e vicesegretario della Federazione Italiana Medicina Generale (Fimmg). Anche Corti si è ammalato di Covid, ma la sua esperienza – a differenza di molti altri suoi colleghi – è stata a lieto fine.
“Tre giorni dopo i primi sintomi – continua il medico - ho avuto una vera e propria sincope e sono svenuto. Il valore della saturazione dell'ossigeno era basso, intorno a 90-92, ma non da tale da richiedere ossigeno. Alla fine la Tac e il tampone hanno confermano il sospetto. Me lo aspettavo. Tra i miei pazienti ho avuto diversi casi di infezione da coronavirus e almeno quattro decessi. Quanto ai dispositivi di protezione, in ambulatorio avevamo delle mascherine acquistate da noi”.
“All'inizio non avevo la percezione del rischio – ricorda ancora il medico di medicina generale - Poi ha cominciato a crescere a dismisura il numero dei morti, e ho cominciato a vedere amici e colleghi portati via dal coronavirus. Oltre al dolore è iniziata la preoccupazione. Poi tutto è andato bene, la febbre è durata un paio di settimane, mentre il valore dell'ossigeno ha ripreso lentamente a salire”.
Dopo Pasqua, 40 giorni dopo i primi sintomi, i due tamponi negativi che hanno permesso a Corti di entrare nel numero ufficiale dei guariti.
“Ci sono voluti in tutto 40 giorni per superare il Covid. E sono stati i primi 40 giorni di malattia che ho preso in 39 anni di professione di medico di famiglia. Ora sto bene e il lavoro è ripreso più intenso di prima, ricevo una cinquantina di chiamate al giorno per i motivi più vari.
"La mia fortuna - conclude - è stata riuscire a gestire questa situazione in isolamento a domicilio".
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